Il PLA – Una promettente plastica per il futuro


In alcuni dei nostri articoli passati sono state discusse alcune delle conseguenze collegate all’elevata quantità di plastica che consumiamo annualmente. Le plastiche vengono abbondantemente prodotte in quanto sono estremamente versatili e relativamente facili da manipolare, questo le rende così interessanti e utili in moltissimi campi, in molti casi la plastica può rappresentare anche il materiale a minore impatto ambientale se confrontato con altri.  Nonostante ci siano innumerevoli problemi collegati alle plastiche, questi non possono essere fronteggiati creando un incondizionato senso di avversità nei confronti di un materiale che ad oggi è indispensabile, servono invece un consumo più consapevole e lo sviluppo di plastiche che superino i principali problemi legati alle plastiche.

Una delle principali criticità collegate alle materie plastiche risiede nel fatto che queste vengono ottenute principalmente partendo dal petrolio, una fonte di energia della quale dobbiamo riuscire a fare a meno in un futuro. L’altro grande fronte in cui è necessario porre la nostra attenzione è quello lungo tempo di permanenza delle plastiche nell’ambiente con le varie conseguenze ad esso collegate, anche di questo abbiamo trattato in precedenti articoli.

Per risolvere, per lo meno in parte, questa crisi legata alle plastiche, ai ricercatori viene richiesto di sviluppare dei materiali che abbiano delle caratteristiche tali da avere un minimo impatto ambientale, ovvero che siano facilmente degradabili, ma che siano anche in grado di avere le stesse caratteristiche dei materiali che vengono attualmente utilizzati, dunque una certa resistenza che consenta di poterli utilizzare per periodi non brevi. Chiaramente sviluppare un materiale che sia facilmente degradabile ma anche sufficientemente resistente non risulta una sfida facile dato che queste due caratteristiche sono fondamentalmente in opposizione fra di loro. Ovviamente i problemi non si limitano alla durabilità del materiale ma anche alla sua applicabilità, ad esempio affinché un certo materiale possa essere utilizzato in ambito alimentare è necessario che non rilasci le proprie componenti nei generi alimentari. 

Negli ultimi anni un polimero derivato dall’acido lattico (acido 2-idrossi propanionico) il Polilattato (PLA) è stato ampliamente studiato in quanto presenta numerosi vantaggi. L’acido lattico è un composto organico che svolge un ruolo rilevante in diversi processi biologici, anche nell’uomo. L’acido lattico è dunque estraibile da varie fonti come il grano, la barbabietola da zucchero e altri tipi di biomasse, la produzione di questo materiale è dunque svincolata dall’utilizzo di petrolio. 

Per molto tempo non è stato possibile sintetizzare PLA con delle caratteristiche tali poterne consentire l’utilizzo in ambiti come l’imballaggio o la produzione di beni di consumo quotidiano. In passato il PLA è stato infatti molto studiato e utilizzato per applicazioni mediche, principalmente per fabbricare suture riassorbibili dal corpo umano, il PLA viene infatti degradato e utilizzato dalle nostre cellule in modo estremamente naturale. Negli ultimi decenni sono state sviluppate delle tecniche che hanno permesso di abbattere i costi di produzione e migliorare le caratteristiche meccaniche del PLA, consentendone una più ampia gamma di utilizzi. Studi medici hanno rivelato che i livelli di acido lattico rilasciato da imballaggi di PLA negli alimenti in essi contenuti è estremamente basso se confrontato con la quantità di acido lattico che viene utilizzata come conservante e acidificante alimentare. 

I vantaggi del PLA sono numerosi, oltre a limitare la nostra dipendenza dal petrolio è facilmente degradabile e compostabile, anche in ambiente marino. Una volta degradato in acido lattico non rappresenta un pericolo per i pesci o per l’ambiente. A seconda dell’ambiente in cui si viene a trovare il PLA può presentare dei tempi di degradazione diversi nelle giuste condizioni ha una vita variabile dagli 1 ai 4 anni. La combustione del PLA infine non comporta la liberazione di gas tossici o metalli pesanti. Nonostante i vantaggi del PLA siano numerosi e di rilevante spessore, non esiste un materiale perfetto e senza difetti. Il PLA non può essere raccolto insieme alle altre plastiche e basta una quantità relativamente piccola di PLA in una raccolta di altre plastiche per impedirne il riciclo. Nelle normali discariche non sono raggiungibili le condizioni necessarie per un’efficiente degradazione del PLA e in questo caso i suoi tempi di decomposizione diventano simili a quelli della normale plastica.

Il PLA rappresenta una possibile risorsa per contrastare le attuali criticità legate alle plastiche ma, come tutti i materiali e risorse che sono a nostra disposizione, richiede un utilizzo corretto e ragionato, in modo tale da non rappresentare invece una possibile arma a doppio taglio.

Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15468294/

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Pubblicato da nerifuochi

Studente di Biotecnologie Molecolari. Negli ultimi anni ho sviluppato interesse nell'ambito dei composti biodegradabili e il mio obbiettivo è di partecipare attivamente alla lotta all'utilizzo della plastica e di composti nocivi per l'ambiente e per l'uomo.

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